| Ho avuto questa sera una discussione che mi ha toccato molto, riguardo quella modella che è stata presa come testimonial da una nota ditta di abbigliamento per i cartelloni pubblicitari.
Ora, se a primo avviso poteva sembrare una cosa nobile cercare di lottare attraverso uno sponsor contro questa malattia, ho cambiato visione e mi sembra contraddittoria in una maniera ripugnante a dir poco, senza contare che è successo piu o meno un anno fa, e negli sponsor che vedo della stessa ditta in questi giorni, la testimonial è una modella normale, che non è tuttavia molto più in carne di quella dell'anno scorso. Prima contraddizione.
Bel gioco per mettere in risalto una ditta di abbigliamento attraverso un problema che bene o male tocca, e bel gioco per rimettere in luce una modella che ormai non ha più fama. Nel giro di qualche mese l'avrò vista in tv non so quante volte a lanciare interviste, dicendo che è da 9 anni che gira per ospedali, ma non da cenno di miglioramento. Seconda contraddizione. So quanto sia difficile affrontare un problema simile, e non lo sottovaluto dicendo questo, ma in mezzo ad un mondo della moda fatto da manichini, in mezzo a siti pro-ana, in mezzo a messaggi subliminali di ogni tipo non è con un'intervista con un esempio per di più di fallimento, almeno per ora, che si elimina la cosa. Anzi, fa l'effetto contrario.
Fa l'effetto contrario. Lei ama la vita. Terza contraddizione. Lei ama la sua vita, dice nelle interviste. Come un leitmotiv, un ritornello. Lei ama la vita, per quello sta ancora in piedi. E il messaggio che passa è che la vita può essere amata anche così - negandola. Quanto sia credibile una messinscena del genere, non lo so, come non so se davvero sia stato suo volere.
Il messaggio che passa a me, è che si speculi economicamente per ogni cosa, messo in secondo piano che a chi già ha questo problema, vedere il risultato non è altro che incoraggiamento. Lei che ama la vita e lo sta passando, dovrebbe saperlo.
Edited by Veden_Kuu_Henki - 27/10/2008, 01:49
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