Io., ...storiellina che fa riflettere!

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Veden_Kuu_Henki
view post Posted on 16/1/2009, 15:22




<<c'ero una volta io, ma non andava bene. Mi capitava di incontrare gente per strada, e di scambiarci due parole, e per un po' la conversazione era simpatica e calorosa, ma arrivava sempre il momento in cui mi si chiedeva "Chi sei?" e io rispondevo "Sono io", e non andava bene. Era vero, perché io sono io, è la cosa che sono di più, e se devo dire chi sono non riesco a pensare a niente di meglio. Eppure, non andava bene lo stesso: l'altro faceva uno sguardo imbarazzato, e si allontanava il più presto possibile. Oppure chiamavo qualcuno al telefono e gli dicevo: "Sono io", ed era vero, e non c'era un modo migliore, più completo, più giusto per dirgili chi ero, ma l'altro imprecava, o si metteva a ridere e poi riagganciava.

Così mi sono dovuto adattare. Prima di tutto, mi sono dato un nome, e se adesso mi si chiede chi sono, io rispondo "Giovanni Spadoni". Non è un granché, come risposta: se mi si chiedesse chi è Giovanni Spadoni, probabilmente direi che sono io. MA chissà perché, dire che sono Giovanni Spadoni funziona meglio. Funziona tanto bene che nessuno mai mi chiede chi è Giovanni Spadoni: si comportano tutti come se lo sapessero.

Invece di chiedermi chi è Giovanni Spadoni gli altri mi chiedono dove e quando sono nato, dove abito, chi erano mio padre e mia madre. Io gli rispondo e loro sono contenti. E forse sono contenti perché credono che io sia quello che è nato nel posto tale e abita nel posto talaltro, e che è figlio di Tizio e di Caia e padre di questo e di quello. Il che non è vero, ovviamente: non c'è niente di speciale nel posto tale o talatro, o in Tizio e Caia. Se fossi nato altrove, in un'altra famiglia, sarei ancora lo stesso, sarei sempre io: è questa la cosa che sono di più, la cosa più vera e più giusta che sono. Ma questo non interessa a nessuno: gli interessa dell'altro, e quando lo sanno sono contenti.

Una volta c'ero io, e non andava bene. Adesso c'è Giovanni Spadoni, che è nato a X e vive a Y e così via. E io non sono niente di tutto questo, ma le cose vanno benissimo.>>

(Tratto da: "La Filosofia in quarantadue favole", di E. Bencivenga)
 
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=.:Alchimista:.=
view post Posted on 18/1/2009, 21:33






:) alla gente non frega niente di chi sei veramente e sinceramente, ma ti vuole cucire una identità addosso per poterti catalogare, giudicare, ecc... ecc... :)
 
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Veden_Kuu_Henki
view post Posted on 20/1/2009, 15:00




Vero. Però nel brano io trovo anche che il protagonista ha accettato per compiacere. Allora qual'è la cosa più giusta? :P
 
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=.:Alchimista:.=
view post Posted on 21/1/2009, 22:32





Continuare ad essere chi sei, altrimenti diventi solamente una conseguenza delle tue paure...
 
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3 replies since 16/1/2009, 15:22   66 views
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